venerdì, giugno 24, 2016

Gocce d'inchiostro: La figlia dei ricordi - Sarah McCow

Titolo: La figlia dei ricordi
Autore: Sarah McCoy
Casa editrice: Nord
Prezzo: 17,60 €
N° di pagine: 456
Trama: Garmisch, Germania, inverno 1944. E' un anello di fidanzamento quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l'amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l'aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d'un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta... El Paso, Texas, oggi. E' un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d'indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all'altro. E ha paura.. Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l'una non potesse proseguire senza l'altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l'hanno portata alla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per l'entrambe, l'amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato...

La recensione:

- Tutti noi raccontiamo bugie su noi stessi, sul nostro passato e sul nostro presente. Alcune ci paiono trascurabili, prive d'importanza; altre ci sembrano colossali, incriminanti. Ma in realtà sono la stessa cosa. Solo Dio conosce tutta la nostra storia, così da poterci guidare. -

Prima che cominciasse, dovevo leggerne almeno la trama. Era una cosa giusta consegnare alla cittadella della mia coscienza qualche nozione utile per percorrere meandri della memoria di una giovane donna, anfratti bui, paradossi, scoprendola in una moltitudine infinita. Era l'unica cosa che servisse al completamento della sua storia.
Il suo animo romantico avrebbe dovuto planare lentamente ma con regolarità nel mio cuore di lettrice, ma man mano che indugiavo nei meandri della sua memoria, la sua aura lucente perdeva intensità. Non ristagnava nell'aria, o riluceva lentamente, come se un pulviscolo di cenere la coprisse. Avrebbe dovuto spiccare la storia di Elsie. I suoi ricordi, zeppi di distrazioni amorose e realistiche, non riescono a penetrare nel cuore di chi legge come un eco perduto nelle profondità di un pozzo, nel ricordo di chi l'aveva scritte.
Lasciando la mia camera e chiudendo la porta su un mondo di cui non riesco più a contemplarne le meraviglie, mi sono inoltrata in un piccolo paesino dell'America, decisa a perlustrarlo, camminando per quanto possibile pur di scorgere qualche segno di vita. Il che mi permise di stabilire in quale nuova storia mi fossi imbarcata.
Non dovetti aspettare molto. Lungo una strada polverosa, una giornalista freelance, accompagnò la mia avanzata lenta, trasmettendomi uno sgradevole senso di sconforto.
Abbracciando una realtà completamente diversa a quella in cui mi trovo, mi inoltrò in un labirinto di cui non riuscì a scorgerne l'uscita. Mi trovai in un mondo piatto, silenzioso, quasi angosciante. Col tanfo putrescente della vecchiaia che ha inondato le mie narici, in compagnia di una donna che alimenta la sua anima con la solitudine dei suoi ricordi, che mi turbarono ma allargarono il cuore. Era forse un mondo in cui avrei trovato dei pericoli? Ai miei occhi non appariva così. Questa donna, questa ragazza, ricordi che mi hanno trasmesso innumerevoli segni di vita, e in ogni segno, in ogni piccolo tratto di penna tuttavia non potei riconoscere la provenienza di questa storia.
Più mi muovevo fra le sue pagine, più quest'impressione si faceva profonda.
Probabilmente ero troppo attaccata al mondo circostante. La fame letteraria che mi resta sempre in corpo questa volta mi impedì di  ritagliarmi un posticino tutto mio.
Per quanto breve fosse stato questo mio viaggio, quando riposi il romanzo sullo scaffale, assieme ai suoi compagni, immerso nella pace del giorno, desiderai di allontanarmi nell'immediato da questa nuova realtà parallela. Se fossi tornata non avrei più saputo trovarne la strada. Mi sono mossa in mezzo a ombre amiche che si tenevano per mano, ma che mi hanno tenuto lontano da tutto ciò che li circondava. Tutto ciò che sentivano.
Leggendo La figlia dei ricordi con profondo rammarico, ho intuito come tutto sembrasse profondo, eppure non impregnato di un romanticismo sano e profondo con la quale la fugacità di un breve atto d'amore investiva immediatamente col l'atto più eclatante.
Turbando il loro animo, provando emozioni e ricordi che li facciano convivere con la realtà circostante ma che alla fine andranno perduti. Sprazzi di vita passata, lontana. Agglomerato di pensieri e sogni, speranze e delusioni, sospese nell'aria stagnante, dimenticati completamente. Ennesime foglie di un grande albero umano, nonché storia di un ricordo che avrebbe potuto perpetuare nel tempo.
Inno alla forza delle donne e al potere devastante della guerra, l'opera affronta alcune questioni relative alla società e alla politica di un epoca non molto dissimile alla nostra. Ed, richiamo costante agli affetti repressi, alla libertà d'azione, alla supremazia, all'amore vero, è una sorta di testimonianza per una serie infinita di soggetti e il terreno ideale per l'indagine accurata del rapporto bellico che intercorreva fra la gente.
Costantemente punteggiato da riferimenti letterari che ne accentuano il tono elegiaco e nozioni di vita che richiamano il passato o qualche famoso avvenimento, il romanzo scivola nei ricordi luminosi della nostra vita che si scontrano contro oscuri echi, ma che non indugia più di tanto prima di evaporare al sole. 
Valutazione d'inchiostro: 2

4 commenti:

  1. Ciao cara Gresi!
    Questo libro ce l'ho in lista da talmente tanto tempo che mi ero scordata della sua esistenza!
    Ho letto la tua sentita recensione ma sono rimasta un po' dubbiosa... Hai scritto delle cose bellissime, eppure gli hai dato un punteggio basso...
    Pensavo sarebbe stato più bello, e ora mi chiedo se sia il caso di toglierlo dalla mia lista...

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    Risposte
    1. Ciao cara! Il romanzo sembrava davvero bellissimo, eppure a me mi ha un po' deluso :( Se però a te ispira non te ne sconsiglio la lettura. Forse potrebbe piacerti :)

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    2. mhmmmm.. non so...
      Per ora lo metto nella lista dei "forse", poi si vedrà! ;)

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