sabato, aprile 14, 2018

Gocce d'inchiostro: Nodo di sangue - Lauren K. Hamilton

Questa lettura di cui mi accingo a parlarvene in questo sabato di metà aprile, un sabato stranamente piacevole, interrotto soltanto dalle impostazioni crudeli della realtà, è stata straordinariamente ammaliante. Ma non voglio dilungarmi troppo in questa breve presentazione.
Adesso mi appresto a prendere carta e penna e, in maniera non troppo semplice, sento il bisogno di mettere nero su bianco ciò che mi è passato per la testa durante il corso della lettura. Ho dovuto vestire i panni di una Risvegliante, di una cacciatrice di vampiri. Perché? Sinceramente non conosco nemmeno io le vere e proprie ragioni, ma, questo gesto simbolico, per me ha equivalso tante cose. E, primo fra tutti, la certezza che le mie avventure con Anita proseguiranno per molto molto tempo. E' un segno d'individualità di cui io stessa mi porto appresso, che non mi distingue poi così tanto da quei lettori che prima di me avevano scrutato a fondo il mondo straordinario e seducente della Halmiton J
Titolo: Nodo di sangue
Autore: Lauren K. Halmiton
Casa editrice: Tea
Prezzo:8,50 €
N° di pagine: 338
Trama: Benché sia una cacciatrice di vampiri, Anita Blake riceve nel suo ufficio proprio la visita di uno di essi, latore di una singolare richiesta d'aiuto: soltanto lei, infatti, può fermare il serial killer che, da qualche tempo, circola per St. Louise e si accanisce proprio sui vampiri. Anita rifiuta seccamente, ma quella sera stessa incontra un affascinante e potentissimo vampiro, Jean Claude, che, senza mezzi termini, la ricatta: o lei accetta l'incarico oppure la sua migliore amica morirà. E così la caccia comincia.

         La recensione:    
Anita Black. Una ragazza comune, sveglia, bella, donna in carriera come tante altre. Una schiera di vampiri famelici e assetati di sangue. Spuntano dal nulla come macchioline nere in una tela bianca e ordinano all'ambiziosa Anita di prestargli ascolto e aiutarli in una missione alquanto importante. Il vampiro bello e avvenente che siede dinanzi a me, mi fissa, come se sapesse della mia presenza, e, quando ascolto ciò per cui lo induce a chiedere aiuto a una cacciatrice di vampiri proprio come Anita, ci urtiamo ed lui mi invita a seguire la Risvegliante in questa folle ma splendida avventura.  Orge di sangue, ragazze seminude, in una miscela disomogenea di luce, ombre e colori. Donne che piangono silenziosamente, con gioia o dispiacere, con consapevolezza e inconsapevolezza, ma con voluttuosa soddisfazione. La mia anima semplice e romantica non ama questo genere di situazioni, quasi litiga con la mia coscienza, perché una ragazza come me non ama rompere la monotonia intrufolandosi in un covo di vampiri proprio come quello de Il circo dei dannati. Anita sa perfettamente cosa si nasconda al suo interno, sa che al suo interno potrei trovare schiere di vampiri che cantano e danzano di fronte a  mortali ignari, proprio come lo ero io prima che l'eccentrica Anita mi seducesse a continuare. Una dama in bianco camuffata in maschiaccio, con una pistola quasi sempre appresso, mi indusse a muovermi agile e a seguirla come un ombra. A questo punto sentirsi trascinare via dalla mia inutile vita, quasi come un moto forte e involontario, è stato davvero inevitabile. Inspiegabile, ma straordinariamente impressionante. Sangue caldo e copioso che imbratta qualunque luogo, posto o persona che mi si para dinanzi, una melodia che scaturisce dalle note di uno strumento per me sconosciuto. Ho avuto come l'impressione di aver consegnato ogni rimasuglio della mia vita, della mia identità a questa giovane Buffy, insieme alle mie ansie ai miei dilemmi. Come? Dissolvendomi nell'atmosfera, nel meraviglioso paesino di St. Louis, fra fiumi di sesso, alcol e sangue, nel ghiaccio, nel freddo, nella notte, nel pianto inudibile tanto caro quanto straziante di povere e sfortunate vittime, nelle carezze degli occhi dell'autrice. Tutto emanava e trasudava freddezza. distacco, sfiorimento. Non mi reputo simile ad Anita, sebbene qualche aspetto del suo carattere è stato conforme al mio, la cui anima è tuttavia frammentata in mille pezzi già da un pezzo. Eppure sono stata un tutt'uno con un mare di sensazioni, di scintille, di sete di possesso, di pelle, di occhi, bocche e desiderio.
Tornare nella mia stanza dopo aver seguito scrupolosamente le indagini di una poliziotta straordinaria proprio come Anita, in un pomeriggio mite e soleggiato, precisamente quando di questa giovane donna sapevo poco e niente, di fronte a un mondo nuovo, a persone nuove, a un nuovo paese, mi ci sono apprestata incuriosita, coraggiosa, odiando gli ostacoli che talvolta mi impedirono di seguire con molta più foga le vicende a St. Louise, con i suoi misteri, le nuove possibilità di conoscere gente forte e avvenente, di errori dovuti dalla mancanza di coraggio, la paura, la mancanza di sicurezza, hanno ristretto il mio mondo, limitando i miei interessi esclusivamente ad Anita. A questa ragazza che stavo conoscendo intimamente. Una delle tante conseguenze che mi hanno impedito a staccarmene completamente.
Ho creduto e amato profondamente questo mondo, questo nuovo modo di leggere fantasy e anche molto altro, fra le pagine di Nodo di sangue, scorgendone la faccia, la sua figura piccola e non tanto esile, carpito segreti di un mondo che ha vasti richiami a quello ritratto nel telefilm Buffy. L'ammazza vampiri. Nonostante siano passati anni, quando la televisione era l'unico passatempo e i libri erano già l'unico surrogato a cui mi aggrappavo. Durante il corso della lettura mi è sembrato di toccare quei tasti che, quando bisognava fare spazio alle brutali vicende di cui sarà invischiata la nostra Anita, che popolano le sue nottate inquiete, mi si avvicinò senza nemmeno io me ne accorgessi.
Nodo di sangue è il primo volume di una saga lunga, ma, sono certa, straordinaria e ammaliante che, nonostante parla di vampiri, inzuppa la nostra anima di fatti ed eventi di cui non credevamo fosse possibile, ha il dono dell'eleganza. Non mi riferisco alla copertina, che poi tanto elegante non è, ma allo stile. Ai suoi modi, alla maniera in cui mi si è rivolto, di come mi ha narrato le vicende di questa sfortunata - oh forse no! - ragazza. Fra le trame di una storia semplice, venata di romanticismo e un po' di mistero, che mi ha regalato delle piacevolissime ore in sua compagnia senza che io gli chiedessi e senza attendermi nulla in cambio. In realtà, fu proprio Anita a scegliermi di condurmi fra le sue pagine e grazie al suo lavoro ha sortito un certo fascino sin da subito. A quel punto tornare indietro sarebbe stato molto difficile.              
Quel che mi ha lasciato di sasso è che, seppur non propriamente perfetto ne originale, Nodo di sangue è stata un'esperienza straordinaria che l'autrice in qualche modo mi ha invitato a intraprendere. Forse dovuta dal fatto che la sua storia ha vasti richiami alla serie televisiva americana di Buffy, o, per esagerare, dall'aura misteriosa che si cela dietro la sua figlia di carta?
Un disegno oscuro, ricco di passioni e sensualità, ammaliante e seducente accostato al fuoco della narrativa contemporanea, della scrittura in tutta la sua interezza. Una lettura in cui non si può fare a meno di divenire un tutt'uno con la sua protagonista, avvertendone persino ogni minimo contatto e di cui io ho avvertito così bene.

Valutazione d'inchiostro: 4

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