lunedì, febbraio 19, 2018

Gocce d'inchiostro: Chiamami col tuo nome - André Aciman

Ho sempre parecchio sognato dinanzi a una bella e struggente storia d'amore. Eppure mi è sempre mancato qualcosa; l'atto del viverla. E cosa potevo fare io se non aspettare tranquillamente che tutto ciò un giorno si realizzasse? E', come sono solita ripetermi, la forza del destino da cui tutto ciò accade. E' la visione che si pone a una persona che, sino a qualche tempo prima, consideravamo estranea. Forse nemmeno sapevamo della sua esistenza. Eppure è qualcosa che in passato mi teneva salda con tanto piacere. Lasciavo perdere i dettagli insignificanti, le mie inutili preoccupazioni, e vivevo alla giornata, come tutti del resto, i miei vent'anni.
Da queste mie considerazioni ne è derivato l'incontro con la persona che mi ha letteralmente rubato il cuore, e, il periodo in cui tutto ciò accadde, coincise con la pubblicazione di un romanzo che si affacciava al grande pubblico con la promessa di affascinare, intorpidire i sensi. Finì col ridere di queste dichiarazioni, e accolsi Chiamami col tuo nome con un enorme sorriso stampato sulle labbra.
Quest'oggi infatti mi trovo nuovamente qui a riporre quei sentimenti che si sono agitati così bene, durante il periodo in cui feci come mia la storia di Elio e Oliver. Non riuscendo a tenere a bada alcun emozione, alcun sentimento, finché non sono irrimediabilmente giunta alla conclusione. Cercando  di estrapolare l'esatta configurazione della loro personalità, il legame, il centro delle loro idee o del loro caotico e un po' ridondante viaggio amoroso.





Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: Andrè Aciman
Casa editrice: Guanda
Prezzo: 15, 50 €
N° di pagine: 271
Trama: "Chiamami col tuo nome" è il racconto dell'attrazione improvvisa e avvolgente che sboccia tra due ragazzi, il diciassettenne Elio, figlio di un professore universitario, in vacanza con la famiglia nella loro villa in Riviera e un giovane ospite, invitato per l'estate, il ventiquattrenne Oliver, che sta lavorando alla sua tesi postdottorato. Quell'estate della metà degli anni Ottanta viene rievocata,a  distanza di vent'anni, dal più giovane dei protagonisti. Sconvolti e totalmente impreparati di fronte allo scoppiare di questa passione, i due inizialmente tentano di simulare indifferenza, ma con l'avanzare dei giorni vengono travolti da un'inesorabile corrente di ossessione e paura, seduzione e desiderio, il vero protagonista del romanzo: "Il desiderio che è in noi, e non è necessariamente riferito all'altro. Piuttosto l'altro rappresenta la promessa di un avvicinamento alla soddisfazione di questo bramare …" Quello che Elio e Oliver proveranno in quei giorni estivi e sospesi in Riviera e durante un'afosa notte romana sarà qualcosa che loro stessi sanno non si ripeterà mai più: un'intimità totale, assoluta, un'esperienza che li segnerà per tutta la vita.

La recensione:

Basta che non lo dica al mondo intero - anche se adesso tu sei il mondo per me, anche se nei tuoi occhi vedo un mondo inaridito e sprezzante.

Questa è stata una delle esperienze letterarie che di certo serberò gelosamente nel cuore, interrotto soltanto dalle imposizioni della vita. Ma da che cosa è scaturito tutto questo?
Ora che è tutto finito, vedo le cose in maniera più semplice, e ho molta meno curiosità a dispetto di quando seppi dell'uscita imminente del film nelle sale cinematografiche, ora posso indossare i vestiti ordinari, sedermi alla scrivania, e porre nero su bianco le mie vivide impressioni al riguardo. Una novità? Assolutamente no! Perché? La scrittura, per me, è sempre stata motivo di grande orgoglio, atto simbolico che significa molte cose. E', prima di tutto, un alimento poetico per la mia anima: ardua in certe occasioni, evocativa per altre, altri romanzi, altri autori. E' un segno di individualità ( mi impongo di seguire uno schema, imbocco una strada che si prefissi diversa a dispetto di quella imboccata da tanti altri autori ). Non seguo le orme delle mie colleghe blogger. Non mi piace scrivere il romanzo. Mi piace parlare del romanzo. Non mi vedo come una scrittrice in erba arrogante e pretenziosa, porto avanti tutto questo con una certa severità e una buona dose di umiltà e i miei temi portano lo stemma di cose vissute e già viste, neutre, semplici, ma che pullulano di vita e intensità. Ho sempre desiderato aprire un blog che fosse anche una sorta di diario. Ho sempre desiderato avere un posticino tutto mio dove poter parlare di tutto ciò che mi piace - in questo caso i libri e la buona letteratura -, per far si che la realtà non mi soffochi, e che mi distingua dalla massa. I romanzi che leggo, le mie opinioni in merito, catturati attraverso il pensiero astratto, aumentano la mia sicurezza, perché, durante tutta la mia adolescenza, avevo sofferto di essere vista asociale e "strana", con la pila di romanzi che popolavano interi pomeriggi soleggiati o alla luce tremula di un abat jour. Inghiottivo pregiudizi e commenti insensati con una certa serenità che tuttora, all'età di venticinque anni, ancora mi lascia interdetta, che poi cadevano a pezzi o si frantumavano nell'aria, nel bel mezzo di una litigata o un confronto. Si trattava sempre di qualcosa che mi stava a cuore, che mi apparteneva, un'ossessione che soltanto i lettori come me possono capire, impavidi combattenti.
Ho scritto tutto questo semplicemente perché ho letto Chiamami col tuo nome come se stessi indossando qualcosa di originale, qualcosa che ho bramato di possedere e leggere, in cui ho fatto risiedere la mia anima su un luogo situato in mezzo al ghetto e a un oasi, isolandomi da tutto e da tutti, cibandomi esclusivamente di carta e parole come se fossero la linfa vitale che mi sostiene. In un mondo crudele e implacabile, dove non ci sono più sconosciuti che vagano lungo strade senza trovare alcuna meta, dove non si giudica mai il prossimo ma semplicemente ci si conosce, questo romanzo mi è balzato agli occhi con la promessa di istantanee affinità. Con la sua stramba storia << di amicizia >> fra due giovani, che sconfina qualunque barriera, più grande di qualsiasi cosa ciascuno di noi avrebbe potuto immaginare, più importante delle nostre stesse anime, dei nostri corpi, così atemporale, atipica, atopica, ancestrale, immortale, che implora di essere tenuta in vita e risvegliata dal suo sonno millenario. Un modo per mantenere un certo contatto, una strana alchimia che ha dato vita a una storia d'amore dolce e indimenticabile, in cui si riesce a guardarsi dentro con gli occhi di un altro al di là di qualsiasi condizione sociale.
Leggendo pensavo a quanto fosse straordinario tutto ciò. Un orizzonte circolare come la terra, senza un inizio da cui partire, si era sovrapposto a giornate fredde e monotone. Mi trovavo in un posto imprecisato dell'Italia, c'ero arrivata per caso ed ero in compagnia di un adolescente indifeso a qualunque emozione e al suo "amico" Oliver che, silenziosamente, erano entrati nel mio piccolo mondo, sebbene anche il loro piccolo mondo mi aveva chiesto di farli entrare, accogliendoli, in modo che poi potessi tornare nuovamente qui e ricordarli. Il tutto reso in maniera così sensibile, romantico, quasi seducente, con una finta motivazione che oltrepassa i limiti dell'impossibile.
A sua insaputa, Elio aveva posato le sue labbra vicino al mio orecchio. E, dalla sua voce gentile e delicata, ho ascoltato una storia deliziosa, un po' drammatica e veritiera che ha funto da balsamo per la mia anima giovane e romantica.
Il suo benvenuto mi sospinse al largo, fra virgole di luce che trasmettono euforia e smarrimento, in una piccolina cittadina, fra le braccia di due giovani dal cuore puro, il cui canto d'amore mi cullò fra le sue braccia. Si diffuse come una fluida melodia, animata da una volontà propria, e mi catapultò in un epoca che non è più nostra.
In un pomeriggio d'estate del 1983 una sferzata di luce aveva illuminato l'oscurità come un fulmine. Una lunga capigliatura nera e occhi screziati d'oro che intimidirono il timido Elio, ma che, nella sua bellezza, trova la forza e il coraggio di sfidare il mondo e tutte le sue convenzioni. Mescolando gli elementi, oltrepassando i confini dello spazio e del tempo.
Nella tempesta impetuosa della vita, che in un primo momento potrebbe scaldare al sole e in un successivo andare in frantumi contro gli scogli, così ripetitiva e noiosa, in cui persiste una certa malinconia. Un forte e insano senso di malessere, in quanto lui e la sua dolce metà non hanno saputo lasciarsi contagiare neppure dalla fugacità di un misero atto di felicità investita inevitabilmente anche dal più insignificante. Circondati da lavoratori umili, ma bigotti imprigionati nella solida cella della diffidenza e dell'ignoranza. Da una passione crescente che li ha resi unanimi, alla pari del loro legame.
Tra le sue pagine mi sono nutrita di una certa tristezza pensando al tempo che, ai personaggi di Aciman, non è stato concesso. Alla mancata libertà d'azione, ai giorni in cui hanno avvertito intensamente il peso delle aspettative di qualcun altro, che non li appartenevano. Rendendoli ciò che non avrebbero voluto essere, ma che sono stati: ragazzi sfortunati che hanno dovuto fare i conti con la violenza di un amore inaspettato e tutto ciò che ne conseguì.
Rabbrividendo dal freddo, il vento glaciale e pungente che penetra dentro le ossa costringendomi ad avvolgermi in una massa informe di coperte e piumoni, penso a quanta bellezza celino talvolta i romanzi. Quello di Aciman è uno di questi, profondo, travolgente, romantico, dolce che mi ha soddisfatta come desideravo, e che è un bellissimo affresco sulla solitudine, il desiderio di voler essere integrati nel mondo degli altri. Il racconto d'amore di ragazzi che si affacciano alla vita, soli e incompresi, che tuttavia non hanno mai voluto, e di tutto ciò che ne conseguì. Sul periodo di transizione all'età adulta, fragili nell'anima e appassionati come un magico tramonto che, emanando una luce intensa cattura il cuore in una stretta ferrea non lasciandolo più. Un analisi prettamente realistica su un tema molto discusso al giorno d'oggi: l'omosessualità. Descritta come qualcosa di naturale, spontaneo, ma inequivocabile e interpretativo.
Il romanzo di Aciman mi ha indotto a divorare le pagine di questa storia, con febbraio oramai alle porte. Fra dubbi, paure, angosce, lanciati come un urlo dalla soglia morale della loro insoddisfazione, Elio e Oliver alla fine divengono quello che non avrebbero voluto essere: due anime perdute che entrano nella lotteria della vita. In cui l'arcobaleno inesauribile dei colori dell'amore li ha trasformati in due amanti. Due creature legate da un sentimento puro, sin dal primo incontro. Che si capiscono semplicemente toccandosi, si cercano istintivamente guardandosi. Legati da un amore che lentamente è andato a scemare, ma che trascina sull'onda del necessario. Deliziandoci al punto che, pagina dopo pagina, divenivano ai miei occhi quasi come un entità unica e perfetta.
Ammaliante, drammatico, fa vibrare il cuore con una melodia tutta sua, e appassiona come speravo. Si parla di un amore spasimato, di un sentimento cocente che lentamente avvolge le nostre fragili membra, tutte cose che amo riscontrare nei romanzi di questo genere. E che qui, se non ampiamente, mi hanno soddisfatta davvero molto. Un inno agli affetti, all'amore, alla vita, alla speranza. Un romanzo per nulla banale col quale l'autore, Andrè Aciman, tesse una storia che profuma di antico e di salsedine.

Questo sono io, questo sei tu, è questo che voglio, tra noi non c'è altro che verità, e dove c'è verità non ci sono barriere, né occhiate ambigue e, se da tutto ciò non nascerà nulla, almeno non si dica che eravamo entrambi inconsapevoli di quello che poteva succedere.

Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

12 commenti:

  1. Questo titolo non è la prima volta che lo vedo e mi incuriosisce sempre di più

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    1. Te lo consiglio vivamente, Susy! Non ho ancora visto il film, ma il romanzo è davvero molto bello ☺☺

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  2. voglio leggerlo anche io. Le tue parole mi confermano che merita

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  3. ti ho nominata per un premio, ti aspetto sul mio canale! Un abbraccio grande :)

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  4. Il film mi ha piacevolmente sorpreso. Il libro è in wishlist: prima o poi recupero ;)
    Un saluto,
    Fede.

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    1. Io invece non ho visto ancora il film, ma lo vedrò presto in quanto mi ispira davvero tanto ☺☺

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  5. Bellissimo questo libro, l'ho amato.

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  6. Vorrei leggere tanto questo libro e la tua recensione positivissima mi ha dato una spinta in più!
    penso però che prima vedrò il film a causa degli oscar imminenti!

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    1. Io invece ho preferito leggere prima il romanzo, e poi vedere il film ☺ spero solo non mi deluda ☺☺

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